Click-Through Rate (CTR): formula e significato + 4 best practice

Il Click-Through Rate (CTR) serve per valutare il successo delle tue campagne di marketing online e l’efficacia dei tuoi sforzi comunicativi: qui ti spiego cos’è, come puoi calcolarlo facilmente e perché è così importante.
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Click-Through Rate (CTR): formula e significato + 4 best practice
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Il Click-Through Rate (CTR) serve per valutare il successo delle tue campagne di marketing online e l’efficacia dei tuoi sforzi comunicativi: qui ti spiego cos’è, come puoi calcolarlo facilmente e perché è così importante.

Se fai o hai già fatto delle campagne pubblicitarie online, sai bene quanto sia importante capire se il tuo investimento stia dando i suoi frutti oppure no.

A nessuno piace spendere tempo, soldi ed energie in qualcosa che non dia i risultati sperati, dico bene?

Ma in che modo puoi capire se i tuoi annunci PPC hanno successo?

C’è un KPI in particolare che può aiutarti in questo: il CTR, ossia Click-Through Rate.

Questa sigla sta per “percentuale di clic” ed è una metrica che misura il numero di clic che i tuoi annunci ricevono (rispetto alle impression).

Ne hai ancora sentito parlare?

Magari non sai bene di cosa si tratta, né tantomeno come poterlo calcolare?

Continua a leggere: capirai cos’è il Click-Through Rate, qual è la formula per conoscerlo e perché è importante per ogni business digitale.

Click-Through Rate: cos’è e come si calcola?

Non so quanto tu sia pratico di Web Analytics o Data Analysis nell’ambito del marketing digitale (se vuoi saperne di più ti consiglio di leggere i miei articoli a riguardo), fatto sta che per capire se la tua strategia sta avendo successo oppure no, ci sono dei valori di riferimento che non dovresti ignorare.

Tra questi, il CTR o Click-Through Rate (“Percentuale di clic” in italiano) è importante per giudicare i tuoi sforzi nella pubblicità cosiddetta pay-per-click: quando investi in un banner o in un annuncio sponsorizzato, tale metrica ti dice quanto spesso viene cliccato rispetto al numero di impression.

È quindi un tasso che misura l’efficacia di una campagna pubblicitaria on-line: un valore espresso in percentuale sulla base delle persone che dopo aver visualizzato il tuo annuncio vi fanno effettivamente clic, misurando la frequenza con cui compiono tale azione.

È perciò considerato un indicatore significativo dell’interesse dell’utenza nei confronti del messaggio proposto: ovviamente, più il Click-Through Rate è alto, maggiore è l’efficacia dell’annuncio.

Ma come si calcola concretamente?

La formula è molto semplice:

CTR = (Clic totali sull’annuncio / Impressioni totali) x 100

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Ad esempio, se pubblichi un annuncio che genera 10.000 impressioni e 500 clic, il CTR di quella campagna sarà del 5%:

CTR = (500 / 10.000) x 100 = 5%

Molti fattori influenzano la percentuale di clic, tra cui immagini, parole chiave, call to action e posizionamento dell’annuncio.

In realtà, il Click-Through Rate è una metrica di marketing che può essere applicata non solo alle campagne pubblicitarie, ma anche ad altri contenuti, tra cui ad esempio le email.

In quest’ultimo caso, indica il livello di coinvolgimento dei tuoi lettori rispetto ai contenuti che proponi loro e dell’efficacia dei link o delle call to action al loro interno.

Il CTR di una campagna email può quindi essere calcolato considerando il numero di clic sui link contenuti in un messaggio email inviato, diviso per il numero di email recapitate.

Ecco come appare la formula:

CTR email = (email aperte / email inviate) x 100

Puoi in seguito associare il CTR con le percentuali di apertura, le frequenze di rimbalzo e altre misurazioni per calcolare l’efficacia dei tuoi messaggi.

In generale, quindi, il Click-Through Rate aiuta a misurare il successo delle tue campagne di marketing e comunicazione, supportandoli nell’ottimizzazione degli annunci e dei messaggi.

Migliorare tale percentuale è sicuramente uno dei modi migliori per generare più vendite.

Perché il Click-Through Rate è importante?

Il Click-Through Rate è uno strumento prezioso per comprendere il rendimento dei tuoi investimenti: è il primo passo nel processo per migliorare la pertinenza dei tuoi messaggi e generare le azioni desiderate.

Da un lato, ti consente di misurare il coinvolgimento: il CTR ti aiuta in primis a capire i tuoi clienti, dicendoti cosa funziona e cosa no quando cerchi di raggiungere il tuo pubblico di destinazione.

Ad esempio, un CTR basso potrebbe indicare che stai prendendo di mira il target sbagliato o che non ti rivolgi a loro in modo abbastanza persuasivo da convincerli a fare clic.

Dall’altro, ti serve quindi per valutare qualsiasi tipo di strategia comunicativa che metti in atto tramite la pubblicità PPC, annunci social o email marketing, e che ti dà un’idea di quanto sei vicino ai tuoi obiettivi, che in genere consistono essenzialmente nel convincere utenti qualificati a compiere l’azione da te desiderata (lasciare il proprio contatto o effettuare un acquisto).

Prendiamo l’esempio di una campagna pubblicitaria a pagamento che indirizza le persone al tuo sito Web, al tuo negozio di e-commerce o a una landing page. Il Click-Through Rate dei vari annunci ti consente di sapere quanto ciascuno di essi è efficace nell’attirare potenziali clienti; puoi quindi confrontarne il testo, la posizione e le CTA per sapere cosa è più coinvolgente.

Allo stesso modo, puoi usarlo per confrontare le prestazioni di diversi canali pubblicitari e determinare l’efficacia, per capire dove investire la maggior parte dei tuoi sforzi.

Infine, last but not least, il CTR è importante anche perché contribuisce anche al ranking dell’annuncio nei motori di ricerca, determinandone la posizione nella pagina dei risultati.

Il CTR influisce infatti sul punteggio di qualità, che è una misura della pertinenza dell’annuncio in relazione a parole chiave, testo e landing page.

Più un annuncio riceve clic e più guadagna punti per Google Ads e questo ti permette di migliorare la posizione dell’annuncio (o mantenerla a costi inferiori).

Come ottimizzare il Click-Through Rate: 4 consigli

L’ottimizzazione della percentuale di clic è fondamentale se vuoi ottenere il massimo dalle tue campagne pubblicitarie.

Ci sono diversi fattori da considerare quando cerchi di aumentare il CTR dei tuoi annunci.

Sicuramente, una variabile determinante è il canale su cui vorresti agire: in base ad esso, sono diverse le cose che puoi modificare.

In generale, comunque, ci sono alcuni accorgimenti che puoi seguire quando cerchi di migliorare il CTR.

Ecco quattro suggerimenti veloci a riguardo:

#1 Ottimizza titolo e testo

Le parole che scegli attireranno i clienti o li allontaneranno; usa una o due parole chiave, fai appello alle emozioni e ai bisogni del tuo pubblico, risolvendo un problema per loro (leggi di più sulle regole base del copy).

#2 Includi call to action specifiche

Evita indicazioni troppo generiche, scrivi invece un invito all’azione diretto e convincente, che stimoli il tuo pubblico a fare clic;

#3 Usa delle immagini

Gli elementi visivi sono un ottimo modo per aumentare il CTR; a seconda del canale di marketing, alcune tipologia possono funzionare meglio di altre (quindi esegui test A/B per sapere cosa è meglio).

#4 Prova a utilizzare gli hashtag

Gli hashtag funzionano su più piattaforme; fai qualche ricerca su quelli di tendenza o popolari nel tuo settore e utilizza quelli correlati al tuo messaggio per aumentare le possibilità di essere visto.

Click-Through Rate e tasso di conversione: qual è la differenza?

Ora che hai capito l’importanza di monitorare il CTR e di ottimizzarlo, è altrettanto fondamentale che tu abbia ben chiara una cosa.

Avere un alto CTR significa che molti utenti fanno clic sul tuo annuncio (o aprono la tua mail), ma non vuol dire automaticamente che quelle stesse persone compiranno un acquisto.

In altre parole: il CTR non ti dà alcuna misura sul numero effettivo di vendite che il tuo annuncio genera (in quest’ultimo caso, infatti, si parla di tasso di conversione).

Click-Through Rate e conversioni, quindi, non sono la stessa cosa: questo vuole dire che un annuncio online può avere un’elevata percentuale di clic, ma un tasso di conversione molto basso, lasciandoti con un costo per conversione (CPC) elevato.

È chiaro quindi che i tuoi sforzi non si devono fermare all’ottimizzazione dei tuoi annunci, ma a creare un percorso utente che conduca fino all’acquisto vero e proprio – e il primo step per riuscirci è sicuramente quello di concentrarti sull’attirare i tuoi clienti ideali, cioè quello che otterrebbero il massimo valore da ciò che la tua azienda ha loro da offrire.

Conclusione (ma quindi qual è un buon CTR)?

Hai quindi capito due cose fondamentali:

  1. il Click-Through Rate è indispensabile per capire l’efficacia dei tuoi messaggi (che siano annunci o email);
  2. Il Click-Through Rate, da solo, ha ben poco significato nell’ambito di una campagna di marketing considerata nella sua totalità.

Di per sé, un CTR non ti dice nulla su come la creatività, il canale, la qualità dell’utente e altri fattori (come la tempistica dell’annuncio) influiscano sul rendimento: è perciò essenziale contestualizzare i CTR esaminando un set di dati più ampio.

Concentrati sempre prima sulle metriche aziendali e poi sul CTR: a meno che il tuo obiettivo aziendale non sia quello di indirizzare molto traffico PPC, il CTR non dovrebbe essere il tuo KPI principale.

Il confronto di più campagne su più canali ti consentirà comunque una lettura più efficace su cosa sia un CTR “buono” o “cattivo” e ti aiuterà di prendere decisioni più consapevoli.

Già, ma forse ora ti chiederai…

Quando un CTR può essere considerato “buono”?

In realtà, non esiste una risposta sempre vera.

Da un punto di vista puramente statistico, dipende dalla campagna che stai pubblicando, dalle parole chiave a cui ti rivolgi, dal canale e dallo scopo del tuo annuncio, oltre che dal tuo settore (puoi comunque farti un’idea guardando i dati relativi ad esso).

Dall’altro lato, ricordati che è inutile avere un CTR alto su annunci che, seppur attraenti, sono poco pertinenti con la tua attività – e non genereranno quindi né lead, né vendite o altro.

Non solo: CTR elevati potrebbero addirittura essere svantaggiosi, se consideri che comunque paghi per ogni clic senza che quest’ultimo ti generi poi guadagni effettivi.

Il tuo obiettivo dovrebbe perciò essere quello di ottenere CTR elevati su messaggi rilevanti e pertinenti al tuo business: ciò significa scegliere innanzitutto parole e contenuti giusti.

Ma dimmi, tu lo stai monitorando il CTR dei tuoi annunci?

Fammelo sapere nei commenti!

About the author
Valerio Fioretti

Valerio Fioretti

Valerio Fioretti è lo specialista del web marketing per le piccole e medie imprese. Autore bestseller, speaker, consulente, formatore e marketing coach.

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