Google Helpful Content Update (Pt. 2): come affrontarlo

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L’ultimo aggiornamento di Google, l’Helpful Content Update, rischia di avere un impatto significativo su tutti i creator digitali e i loro contenuti: ecco qualche consiglio utile per essere pronto ad affrontarlo al meglio.

Come ti dicevo nello scorso articolo, questa settimana Google lancia l’Helpful Content Update, con cui intende penalizzare i contenuti creati principalmente per indicizzarsi nei motori di ricerca: l’obiettivo è ridurre i risultati di bassa qualità, che non aggiungono valore, e premiare invece quelli che aiutano gli utenti e offrono loro un’esperienza soddisfacente.

In che modo? Con un segnale che classifica i contenuti come “utili” o “non utili”; il punto, però, è che l’algoritmo agirà a livello di sito web, per cui se all’interno di quest’ultimo rileva un numero eccessivo di contenuti scarsi (a discapito di altri più di valore), allora tutto il sito verrà penalizzato negli indici di ricerca, perdendo visibilità.

È chiaro che questo avrà un impatto notevole su tutta la community di creator digitali e agenzie di marketing. Se lavori con la SEO o la utilizzi per la tua attività online, sito Web e blog in primis, avrai già capito che influirà necessariamente sui contenuti che crei e su come li crei.

Quindi, cosa fare adesso?

Aspetta, fermati e respira.

Non farti prendere dal panico!

Innanzitutto, l’Helpful Content Update coinvolgerà prima i siti in lingua inglese e solo successivamente si espanderà ad altre lingue. Inoltre, è vero che l’aggiornamento parte proprio in questi giorni, ma la sua completa implementazione potrebbe richiedere fino a due settimane.

Detto questo, conviene sfruttare questo “vantaggio” per farsi un bell’esame di coscienza e agire in modo da aumentare la qualità della tua offerta, limitando eventuali danni al tuo business digitale.

Sei d’accordo?

Ecco quindi tutta una serie di consigli per prepararti ad affrontare al meglio questo cambiamento.

Primo step: obiettività e autenticità

Ora, una delle maggiori critiche che i web marketer hanno subito rivolto all’Helpful Content Update di Google riguarda l’incertezza sui metodi di valutazione: come fa a decidere quando un contenuto è utile o meno?

Un bel cruccio da risolvere…

È chiaro che i contenuti creati da software artificiali o in cui c’è un semplice copia incolla di altri testi, senza alcun valore personale aggiunto e con un uso eccessivo di tutte le tattiche SEO, sono spacciati – mi auguro ovviamente che non sia il tuo caso.

Quindi, partiamo dal presupposto che tu sia un creator autentico e originale, che scrive contenuti di valore con l’intento di condividere con la tua community le tue conoscenze e competenze, e che lo ottimizzi il più possibile per renderlo facilmente accessibile.

Anche per te non sarà semplice stabilire se ciò che hai scritto sia effettivamente di qualità oppure no: ogni artista è orgoglioso delle proprie creazioni e fa fatica a giudicarle con obiettività.

Tuttavia, sono sicuro che se ti fai una sorta di “esame di coscienza” sarai in grado di capire se potresti in qualche modo essere colpito dall’Helpful Content Update oppure no.

Come?

Considera il tuo sito nella sua interezza, riscrivi o rimuovi tutto quello che temi possa trascinarti verso il basso – tenendo sempre presente che ciò non porterà risultati immediati, perché potrebbero volerci alcuni mesi prima che tu possa vedere qualsiasi cambiamento nelle classifiche.

Scrivi sempre per il tuo pubblico, in modo originale e autentico: dimostra chiaramente la tua esperienza e conoscenza e assicurati che il tuo sito web nel suo insieme abbia uno scopo primario. I tuoi contenuti dovrebbero aiutare qualcuno a imparare abbastanza su un argomento per raggiungere un obiettivo specifico.

E non fraintendere, non è che tu non debba più utilizzare la SEO: semplicemente, non dovrebbe essere la tua priorità. Perciò usane tranquillamente tutte le tattiche, ma fallo in modo consapevole e utile in base alle caratteristiche e alle necessità dei tuoi utenti.

Secondo step: i consigli di Google

Ok, quindi come fare per evitare un approccio eccessivamente basato sull’ottimizzazione per i motori di ricerca?

Un aiuto arriva dallo stesso Google, con una doppia serie di domande a cui rispondere in modo sincero e obiettivo, per capire come sei messo e se è il caso di rivalutare il livello di qualità del tuo sito web.

Te le elenco qui, in italiano, così che tu possa sfruttarle.

La prima serie di domande ti aiuta a capire se sei troppo orientato all’indicizzazione (anziché a informare ed educare i tuoi lettori):

  • il tuo contenuto è creato principalmente per attirare traffico attraverso i motori di ricerca, piuttosto che per aiutare le persone?
  • produci molti contenuti su argomenti diversi, nella speranza che alcuni di essi possano posizionarsi bene nei risultati di ricerca?
  • stai utilizzando un’automazione piuttosto ampia per farlo?
  • stai principalmente riassumendo ciò che gli altri dicono, senza aggiungere molto valore?
  • scegli le tematiche semplicemente perché sembrano di tendenza, invece che basarti sulle richieste del tuo pubblico esistente?
  • dopo aver letto i tuoi contenuti, gli utenti devono eseguire nuovamente una ricerca per ottenere informazioni migliori da altre fonti?
  • scrivi cercando di soddisfare un certo numero di parole, pensando che Google possa in tal modo favorirti?
  • hai deciso di entrare in un’area tematica di nicchia pur senza avere alcuna vera esperienza, solo per ottenere traffico organico?
  • i tuoi contenuti promettono di rispondere a una domanda che in realtà non ha risposta (come suggerire la data di uscita di un film quando non è ancora stata confermata)?

Se rispondi di sì alla maggior parte di esse, potresti essere colpito dall’Helpful Content Update.

La seconda serie, invece, ti permette di capire se puoi considerare i tuoi contenuti come effettivamente utili e soddisfacenti, dove l’uso delle pratiche SEO serve a portare valore aggiunto agli utenti:

  • hai un pubblico esistente o potenziale che troverebbe utili i contenuti del tuo sito?
  • i tuoi contenuti dimostrano competenze e conoscenze di prima mano?
  • il tuo sito ha uno scopo o un focus primario?
  • dopo aver letto i tuoi contenuti, gli utenti percepiranno di aver imparato abbastanza su un argomento, così da poter raggiungere il proprio obiettivo?
  • attraverso i tuoi contenuti, gli utenti avranno un’esperienza soddisfacente?

Se rispondi di sì a tali domande significa che sei sulla strada giusta per un approccio incentrato sulle persone e che il tuo sito avrà successo anche in seguito all’implementazione dell’Helpful Content Update.

Terzo step: best practices

Ok, a questo punto credo tu abbia già un’idea di come devi muoverti.

Per fartela ancora più semplice, ecco un riepilogo delle 3 principali best practices da seguire per mantenere i tuoi contenuti in alto nelle SERP anche con il nuovo aggiornamento di Google.

#1 Resta sui tuoi binari

A volte la tentazione è alta: seguire i trend ti sembra che possa aiutarti ad aumentare la tua visibilità. Ma non conviene!

Evita gli argomenti di tendenza a meno che non siano rilevanti per la tua nicchia e il tuo pubblico: meglio non “deragliare” su strade che non ci azzeccano molto con quello che fai e che proponi.

Evita anche di pubblicare contenuti su troppi argomenti diversi: mantieni il tuo sito web focalizzato e, se ne senti la necessità, considera la possibilità di pubblicare altri argomenti su altri siti o piattaforme.

Comprendi i tuoi obiettivi aziendali primari e scrivi di argomenti di cui sei un esperto autorevole e che sono utili per il tuo pubblico. Dimostra la tua competenza in materia in modo coerente. Concentrati sulla produzione di contenuti su tematiche sulle quali sai parlare con competenza, autorevolezza e fiducia.

Mantieni i tuoi contenuti allineati alla tua proposta di valore principale. Punta sempre sulla qualità piuttosto che sulla quantità.

#2 Soddisfa i bisogni dei tuoi utenti (fai ciò che è meglio per loro)

Questo significa dare una prospettiva esperta e unica, insieme alle risposte alle probabili domande degli utenti.

Potrebbe sembrare semplice, ma non lo è per forza. Serve tempo, ricerca ed esperienza – è un vero e proprio investimento.

Significa indagare per comprendere i tuoi clienti: parla con loro, studia i loro problemi, i loro feedback per trovare soluzioni e le loro interazioni con il tuo marchio per elaborare la tua strategia di content creation.

Tieni sempre a mente le esigenze del tuo pubblico come la priorità più importante. Fai del tuo meglio per rispondere alle loro domande con spiegazioni chiare e approfondite.

Enfatizza la tua proposta di valore unica; se c’è qualcosa che ti distingue da altre aziende e siti web, trova il modo di incorporare quei fattori di differenziazione nei tuoi contenuti.

#3 Non badare all’algoritmo

Sì, hai capito bene: vuol dire che quando scrivi, lo devi fare per le persone che ti leggeranno, senza porti grossi problemi sulla lunghezza dei contenuti, ad esempio.

L’unica cosa che deve interessarti è soddisfare la domanda del tuo pubblico. Questo perché è più facile “inseguire” i tuoi lettori, piuttosto che correr dietro all’algoritmo.

Tra l’altro, Google non consiglia un conteggio delle parole specifico, quindi evita i contenuti “di riempimento”, ma scrivi quanto basta o meno per coprire l’argomento di cui parli.

Non esiste una regola ferrea: fai ciò che serve ai tuoi utenti per soddisfare le loro esigenze di ricerca e fornire contenuti solidi e di alta qualità.

Quindi, la SEO?

Probabilmente ti starai chiedendo se quindi è un male incorporare la SEO nei tuoi contenuti…

Beh, no, certo che non lo è!

Lo stesso Google ci ha tenuto a precisare che non ha nulla in contrario all’ottimizzazione per i motori di ricerca, purché sia applicata a contenuti incentrati sulle persone e sul soddisfacimento dei loro bisogni.

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L’Helpful Content Update vuole penalizzare quei siti che hanno volontariamente cercato di “ingannare” il sistema, proponendo contenuti mediocri o scarsi, ma che si classificano comunque bene grazie alla SEO, piuttosto che in base al loro valore effettivo.

Il punto è che la SEO dovrebbe migliorare la strategia di content marketing ed esserne una componente preziosa, ma non l’unica né la più importante. È giusto che sia un input critico nel processo di creazione, sfruttando la ricerca di parole chiave per la selezione degli argomenti, prendendo in considerazione la loro analisi competitiva e i suggerimenti sull’ottimizzazione del sito (inclusi URL, titoli, meta descrizioni, link building).

Senza però esagerare.

In poche parole, l’importante è che il tuo contenuto sia rivolto agli utenti e offra loro informazioni utili: lavora in modo proattivo per mostrare la tua esperienza in materia, al fine di creare fiducia con il tuo pubblico e fornire loro le risposte alle domande che cercano. L’uso della SEO sarà un valore aggiunto che ti permetterà poi di dargli la visibilità che merita.

Conclusione

Se la tua strategia SEO è concentrata sulla fornitura di contenuti utili, preziosi e di alta qualità, è molto probabile che questo aggiornamento non abbia un impatto negativo sul tuo sito. In caso contrario, segui i consigli che ti ho fornito per prendertene cura e limitare i danni.

Fai un’analisi obiettiva dei tuoi contenuti per valutarne la qualità e il modo in cui soddisfano le aspettative degli utenti; cerca di capire quali potrebbero essere interpretati come “SEO-first” e quindi non utili; decidi infine se questi ultimi possono essere migliorati in modo soddisfacente o se conviene che siano eliminati dal sito.

Ricorda: Google vuole offrire prospettive uniche, create dalle persone e per le persone.

Detto questo, l’Helpful Content Update potrà sembrare duro e improvviso, ma credo che migliorerà notevolmente l’esperienza che la maggior parte di noi ha online.

In fondo, è sempre la qualità a fare la differenza.

Sei d’accordo?

Sono curioso di sapere la tua opinione a riguardo: ti aspetto nei commenti!

About the author
Valerio Fioretti

Valerio Fioretti

Valerio Fioretti è lo specialista del web marketing per le piccole e medie imprese. Autore bestseller, speaker, consulente, formatore e marketing coach.

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